Il caro-affitti è una piaga sociale, oltre che economica. Il caso di Milano è di quelli davvero inquietanti: le cifre di un fenomeno endemico.
Il caro-affitti, in Italia, è un tema che ritorna spesso e in maniera ricorrente perché, purtroppo, nessun governo, di qualsiasi colore, si sia succeduto negli anni, è riuscito a porre rimedio a questa annosa questione. Spesso nel mirino ci sono le grandi città e, in particolare, Milano. Oggi il costo di un bilocale nella città meneghina raggiunge prezzi esorbitanti e inaccettabili.
L’emergenza abitativa in Italia è una questione molto seria. Le speculazioni edilizie che, negli anni, si sono succedute un po’ su tutto il territorio nazionale hanno contribuito a rendere il mercato immobiliare una vera e propria giungla. E questo non solo per ciò che concerne le compravendite. Uno dei settori maggiormente preoccupanti riguarda gli affitti che, nelle grandi città, anche se ormai un po’ ovunque, stanno salendo in maniera incontrollata.
La questione è stata posta, in tutta la sua gravità, alcuni mesi fa dagli studenti universitari. A centinaia, infatti, hanno inscenato proteste accampandosi in tenda davanti ai principali atenei italiani. I nostri ragazzi protestano per una causa giusta. Il caro-affitti, soprattutto nelle città universitarie, rischia di ledere il loro diritto allo studio che, come ben sappiamo, è di rango costituzionale.
Affittare, infatti, anche solo una stanza vicino alla sede universitaria può comportare costi che in pochi possono affrontare. E così, spesso, si delocalizza, ma questo comporta l’abbassamento della qualità degli immobili e, soprattutto, lunghi viaggi per poter frequentare le lezioni e sostenere gli esami.
Come detto, le città maggiormente “incriminate” sono quelle universitarie, anche se il fenomeno è ormai ampiamente diffuso. Al primo posto, da sempre, c’è Milano, la città più vivibile d’Italia, sì, ma solo se si è ricchi. Gli altri, invece annaspano, come dimostra questo recente report sul caro-affitti.
I dati che vi forniremo riguardano il periodo che va dal 31 dicembre 2023 e il 31 marzo 2024. Secondo un’analisi del centro studi di Locare, riportata da Repubblica, nei primi mesi del 2024 i canoni hanno continuato a crescere in ogni quartiere della città. Nel centro storico di Milano, il canone di affitto annuo al metro quadro è passato dai 378 euro di fine 2023 ai 384 di fine marzo 2024. Nel vicino quartiere Quadronno, i prezzi sono aumentati da 345 a 356 euro al metro quadro nello stesso periodo.
Il quartiere Magenta-Cadorna ha registrato l’incremento più significativo: in soli tre mesi, i canoni sono passati da 271 a 378 euro al metro quadro. Questo balzo rappresenta un aumento impressionante in un lasso di tempo molto breve. I dati sono inquietanti: affittare un appartamento di 55 metri quadrati in centro città costa 21.120 euro l’anno, ovvero 1.760 euro al mese. Per un appartamento di 100 metri quadrati, il costo sale a 3.200 euro al mese.
Nelle zone ben servite ma meno centrali, come Porta Genova/Navigli, il canone annuo al metro quadro è di 305 euro. Questo si traduce in un affitto mensile di 1.403 euro per un appartamento di 55 metri quadrati, con un incremento del 2,22% in tre mesi. Anche la zona di Città Studi, uno dei principali poli universitari di Milano, ha visto un aumento dei prezzi. Qui il canone annuo al metro quadro è salito da 242 a 252 euro.
Prezzi altissimi anche in periferia. Anche qui, qualche cifra: nella zona Famagosta/Barona, il canone annuo al metro quadro è rimasto pressoché invariato, passando da 243,95 a 244 euro, con un incremento minimo dello 0,02% rispetto a fine 2023.
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